PALAZZETTI MAGAZINE
Vi è già capitato di leggere la petizione del WWF per rendere #plasticfree i mari d’Italia? Ormai l’inquinamento da plastica dei nostri mari non è più una novità che fa notizia, purtroppo. Si tratta di uno stato di fatto di cui tutti siamo (più o meno) coscienti e a cui tutti ci stiamo (più o meno) abituando. Ed è proprio questo il punto. Non è affatto una situazione a cui dobbiamo abituarci, non è uno stato delle cose accettabile e non possiamo semplicemente sederci disarmati pensando “Che peccato, ma è così… che ci vuoi fare!”. Cambiare si può, cambiare di deve. La parte più difficile è sempre l’inizio di un cambiamento. Da dove partire dunque? Magari da un gesto semplice come una firma, un gesto che può sembrare simbolico eppure riesce a essere molto concreto.

Perché salvare il mare dalla plastica

Tra tutti i (purtroppo numerosi) rifiuti che si trovano nel Mar Mediterraneo, ben il 95% è costituito da plastica. Gli effetti sono devastanti non solo per l’inquinamento delle acque, ma anche per la salvaguardia della fauna marina. La causa dell’inquinamento da plastica, che riguarda tutto il pianeta, è l’eccessivo consumo di questo materiale e una cattiva gestione dei rifiuti. Particolarmente impressionanti sono i numeri evidenziati nella petizione del WWF:
  • 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono ogni anno nei mari del mondo
  • 95% dei rifiuti del Mar Mediterraneo, che soffocano habitat e specie, è costituita da plastica
  • 700 specie animali minacciate dalla plastica nel Pianeta
  • 134 specie vittime di ingestione da plastica nel Mediterraneo
  • l’Europa è il secondo produttore di plastica al mondo
  • 2,1 milioni di tonnellate di imballaggi di plastica vengono consumati ogni anno dagli italiani

Cosa chiede la petizione del WWF

“Abbiamo 7.500 buoni motivi (tanti sono i km di costa italiani) per chiedere di tutelare i nostri mari dall’inquinamento da plastica.” Questo è l’efficace incipit della petizione del WWF, che chiede alle istituzioni italiane di attivare azioni concrete su quattro fronti:
  1. Impegnarsi a far sì che il prima possibile divenga realtà la Proposta di Direttiva della Commissione Europea per vietare 10 prodotti di plastica monouso (come posate, piatti, cannucce e contenitori per alimenti e bevande).
  2. Introdurre una cauzione su tutti gli imballaggi monouso in plastica.
  3. Vietare l’uso di microplastiche per tutti i beni di consumo e i prodotti di plastica non biodegradabili.
  4. Finanziare la ricerca e il recupero delle reti da pesca di plastica, che sono state abbandonate nei fondali marini
La petizione ha già raggiunto 2.500 firme e partecipare è semplicissimo. Come? Basta collegarsi a change.org e contribuire alla campagna #plasticfree con un semplice click.

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Malika si occupa di social e content per Cricket Adv. Ha collaborato con il MuDeFri (Museo del Design del Friuli) e nel tempo libero è volontaria del FAI (Fondo Ambiente Italiano). Le piacciono le mostre d'arte, il mare in tutte le stagioni e i biscotti al cioccolato!