Ogni giorno leggiamo notizie sul clima, cosa che dimostra quanto il tema sia al centro dell’attenzione. Su giornali e telegiornali, in radio o televisione, nelle scuole, nelle università. In questi giorni Madrid è stata al centro dell’attenzione, a fronte del nuovo appuntamento con la conferenza sul clima.

Ambiente e dibattito mediatico
Gli spazi del dibattito si sono quindi allargati a dismisura, a fronte anche dell’importante azione mediatica di figure come Greta Thuberg (eletta proprio in questi giorni come persona dell’anno 2019 dall’autorevole Time) e i suoi Fridays For Future.
All’interno di una impasse politica che forse si sta pian piano sgretolando, i passi avanti sono evidenti. Forse più su un piano mediatico che su quello fattuale. D’altronde, è proprio passando dalle pressioni dei singoli cittadini che si può cambiare il corso degli eventi.
Cosa è accaduto alla conferenza sul clima?
In questo senso riveste una fondamentale importanza la nuova conferenza sul clima a Madrid.
Giunta alla 25esima edizione, la conferenza sul clima riunisce i 200 paesi che fanno parte della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Questa convenzione, firmata ormai 27 anni fa, stabilisce il comune impegno dei firmatari a ridurre le emissioni di CO2. La conferenza, che si svolge annualmente, serve a fotografare lo stato dell’arte dei progressi fatti. Con oltre 25mila persone coinvolte, compresi capi di Stato e altre figure centrali coinvolte.
Come si diceva, l’obiettivo principale è: concordare su protocolli che limitino il ricorrere a forme di combustione fossili. A favore dell’uso di fonti rinnovabili. Il nodo delle emissioni è proprio quello centrale. E pare che, a leggere alcuni resoconti, i risultati di queste trattative siano poco soddisfacenti. Per fotografare il tutto, emblematica è la frase di Antonio Guterres – capo delle Nazioni Unite – che parla esplicitamente di “occasione persa”.

Il cambiamento siamo noi
Ecco perché le scelte politiche, prima che globali, devono essere individuali. Proprio circa il nodo delle emissioni, ognuno può fare la sua parte. Ad esempio puntando su sistemi di riscaldamento che prevedano l’uso di legno o pellet.
Questi combustibili presentano vantaggi che vanno incontro alle esigenze che emergono da questa conferenza. Sono fonti eco-compatibili, sono rinnovabili, è una fonte a bassissimo costo, nonché disponibile localmente in forma diffusa. Nel nostro piccolo, ciascuno può impegnarsi per ridurre le emissioni.